Leggi “pegna”.
Tra le varie icone del Camino, sicuramente il monastero di San Juan de la pena è una delle più importanti ed emblematiche. Oserei dire che la sua visita è obbligatoria !
Poco fuori dalla città di Jaca si diparte il sentiero che nel giro di una decina di Km. porta al monastero. La strada è piacevolissima. si arrampica nel folto della sierra in una foresta fitta di conifere. Nel cielo volano maestose molte aquile. All’improvviso ecco che appare una altissima falesia di roccia rossa praticamente verticale. Alla sua base, in una fenditura che sembra fatta in un enorme tronco dall’accetta di un gigante, è incastrato il monastero.
L’impressione è incredibile! Esso è molto piccolo e lo si visita in poco tempo, ma è molto bello. La parte più antica risale all’alto medioevo, mentre nella parte più recente è collocato il Panteon dei re di Aragona. Qui come in pochi altri posti la storia e la leggenda si fondono completamente. La storia è lì , nei sepolcri dei re, la leggenda ci ricorda che questo è considerato uno dei posti ove per secoli è stato custodito il sacro graal prima di essere trasportato a Valencia. Non si può non ricordare i racconti di Cretien de Troyes; di Wolfang von Eschenbach con le vicende di Parsifal, il cavaliere alla ricerca del graal. Egli viene a sapere che esso è custodito in un “castello che non si vede” e si chiede come sia possibile che un castello non si veda quando i castelli sono sempre collocati in alto e si ergono maestosi incutendo paura ai passeggeri. Ed ecco il castello che non si vede: San Juan della pena! Nel capolavoro di Wagner Parsifal è testimone del re ferito e morente “Anfortas”: accidenti quale similitudine o assonanza con Alfonso I, uno dei primi re di Aragona !