Maha Kumbha Mela

Di tutti i viaggi che ho fatto in India, circa venti, sicuramente quest”ultimo ad
Allahabad, dove tutt’ora si sta svolgendo il Maha Kumbha Mela, è quello che più mi ha suscitato emozioni, mi ha fatto riflettere e capire quanta devozione abbiano gli induisti.
Letteralmente Kumbh o Kumbha è il vaso di terracotta, ma anche il segno
dell”Acquario, Mela è il raduno ed è il più importante pellegrinaggio indù.

Le origini del Kumbha Mela sono antichissime.

Nella mitologia indiana, si dice che durante il combattimento tra gli Dei ed i Demoni per il possesso del nettare dell”immortalità, o AMRTA, il vaso si ruppe e quattro gocce caddero sulla terra, dando origine a 4 città divenute sacre, Allahabad o Prayag, Haridwar, Nasik ed Ujjain.

A turno, ogni tre o quattro anni, le cui date sono calcolate secondo una speciale combinazione zodiacale, del Sole, della Luna e di Giove, queste città ospitano un piccolo Kumbha Mela, per culminare ogni 12 anni nel Maha Kumbha Mela ad Allahabad, dove si riversano milioni di pellegrini, che per purificarsi dai peccati , si immergono nelle acque di Madre Ganga.

Allahabad assume particolare importanza, in quanto qui confluiscono 3 fiumi sacri, il Gange, lo Yamuna ed il Saraswati, oggi praticamente inesistente, in un punto chiamato Sangam.
Nasik, bagnata dal fiume Godawari e Ujjain bagnata dal fiume Shipra
di solito ospitano un Kumba Mela che non raggiunge mai le proporzioni di grandiosità e di affluenza di Allahabad ed Haridwar.
Dunque quest’anno, io e mio marito Giorgio abbiamo deciso di non mancare
all”appuntamento con il Kumba Mela, scegliendo come data il “bathing” del 6 febbraio.
La sistemazione nelle “tende di lusso” ha lasciato molto a desiderare e non consiglierei a nessuno di alloggiare nelle tendopoli attorno al Sangam, ma di preferire un albergo in città.
La posizione geografica di Allahabad, che si trova a sud di Delhi e
a 150 Km della più conosciuta Varanasi o Benares, introdotta nei circuiti turistici, è tale che in questo periodo determini escursioni termiche di oltre 15 gradi. Usciti di buon ora dalla tendopoli, vediamo questa enorme “spianata” avvolta nella nebbia e come in un girone dantesco cominciano ad apparire sadhus, donne , bambini che la mia macchina fotografica ha cercato di catturare. Penso che le immagini parlino più delle parole. Perciò se avete voglia di perdere qualche minuto vi auguro buona visione.

GALLERIA IMMAGINI.

Le foto e i testi sono visibili  da tutti. Per la loro utilizzazione si prega però di chiederne il permesso.