In India chi dice gelato dice Kulfi. A differenza dei nostri gelati , però ,il Kulfi non viene rimescolato con le fruste, risultando più denso , e l’ uso del latte condensato già di per se ‘ dolce e l’aggiunta di altro zucchero lo rendono un “ dessert “ ipercalorico. L’inconfondibile sapore speziato viene dato dall’ aggiunta di cardamomo o di zafferano ( come in quello al pistacchio ), mentre il tocco finale viene dato da mandorle, noci o altra frutta secca tritata. Ricordo che nel mio primo viaggio a Bombay ( parliamo degli anni 2000 ) il Kulfi esisteva solo al pistacchio ed il migliore veniva venduto in un bugigattolo di Marina drive di fronte alla famosa spiaggia di Chowpatty . Come si vede dalla foto, adesso esistono vari tipi di Kulfi , dal mango alla fragola al cocco. Se messo nel freezer , il gelato indiano impiega moltissimo a sciogliersi e questo è un bene perché altrimenti le alte temperature ridurrebbero questa delizia in una poltiglia. Se invece si vuole fare diventare il Kulfi un dolce al cucchiaio, basta sistemarlo in freezer per 10-15 minuti. Servito in coppette, o a fette cosparso di frutta secca diventa un dessert raffinato servito nei ristoranti, servito su uno stecco diventa come il nostro cono gelato, distribuito sulle spiagge e conservato in rudimentali frigo o in caratteristici carretti .