Romanzo di esordio per questo giovane scrittore indiano, Abir Mukherjee , che imbastisce ed intreccia una storia gialla con la vera storia politica dell’ India. Le indagini per l’assassinio di un alto funzionario britannico , ritrovato in un vicolo della vecchia Calcutta vicino ad un bordello, vengono affidate a Sam Whyndam, purosangue inglese che si trasferisce in India per ‘ ricominciare ‘. Tutto farebbe pensare ad un omicidio a sfondo politico e a parecchie persone farebbe molto comodo che lo fosse. Ma il capitano Sam è una persona corretta, un uomo perbene , vuole arrestare il vero colpevole e scagionare un attivista dell’ indipendenza dell ‘ India, accusato ingiustamente di questo delitto. Ma anche il Capitano alla fine deve piegarsi al compromesso….. Fa da sfondo a questo mix di storia reale e romanzata una Calcutta afosa , costruita in posizione strategica , ricca di palazzi che ostentano la grandezza inglese, ma che venera una dea ‘ cattiva ‘ , la dea Kali , quasi fosse un segno di ribellione ed una voglia di indipendenza.